La Fondazione Rachelina Ambrosini dal 1 ottobre 2018 ha aperto un’importante strada con gli Studenti dell’Università degli Studi di Salerno, che per la prima volta sono approdati nel continente della vita: l’Africa, mettendo in moto una staffetta umanitaria di giovani competenti e determinati.
Un progetto di Cooperazione per la Salute Globale teso a ridurre le disuguaglianze, con precisi interventi per il Diritto alla Salute, alla Formazione, alla Speranza, operativo anche nella realizzazione di una struttura di accoglienza nel campo profughi di Gambella, al confine tra Etiopia e Sud Sudan: “La Casa delle Mamme di Abobo”, con l'importante collaborazione dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
Martedì 5 marzo alle ore 17.30, nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno, ospitiamo don Dante Carraro, direttore dei Medici con l’Africa Cuamm, che porterà la sua diretta esperienza, e dialogheremo con i giovani operatori provenienti dalla missione sul tema: “Africa tra Prevenzione e Prospettive”, una riflessione a tutto tondo sulle politiche d’intervento che stiamo attuando e quelle che andremo a realizzare.
Mercoledì 11 luglio 2018
Palazzo Ambrosini, Corso Luigi Cadorna, 6 - Venticano
Davanti alla sofferenza siamo tutti uguali.
Non è una questione di schieramenti politici, è una faccenda che ha a che fare con il diritto umano alla vita. Poter avere l’opportunità di accedere a tutti quei beni di prima necessità che sono l’alimentazione, la cura nella malattia, il saper leggere e scrivere, sono quegli elementari diritti che possono consentire a ogni essere umano, a ogni latitudine, di vivere liberi perché uguali.
“Mio fratello è Africano” parla a noi di accoglienza, davanti alla disperazione di un prossimo che non possiamo sapere da cosa scappa, non immaginando le reali condizioni di chi ha riposto nelle nostre mani la propria speranza, affidandoci il suo cuore.
L’iniziativa, che probabilmente ai più può apparire una provocazione del tempo, è invece un appuntamento che da sette anni ci vede impegnati insieme ai Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione umanitaria che anni fa la lanciò con questo slogan, per parlare anche di salute globale, argomento sempre più attuale, in un mondo sempre in cammino, sempre più vicino.
L’iniziativa è occasione per un incontro con i numerosi profughi presenti sul territorio, tesa a sostenere il dialogo interculturale ed interreligioso, parlare di salute globale, nonché promuovere la conoscenza del mondo del volontariato ad ogni latitudine.
Nel corso della manifestazione saranno consegnati gli attestati di merito a tutti i ragazzi che hanno frequentato “La Scuola dei 100 Paesi”.
Programma:
- Presentazione della giornata;
- Preghiera multi religiosa;
- Proiezione di un cortometraggio realizzato in luogo di missione “Io vengo da Qui”;
- Premiazione degli studenti della Scuola dei 100 Paesi;
- Musica multietnica;
- “Selfi&Africa”;
- Visita della mostra realizzata con i lavori degli studenti delle Scuole della provincia di Avellino.
Un piccolo miracolo è accaduto nel grembo di un’Africa che vuole vivere nonostante guerre, carestie, fame, siccità, malattie di ogni genere.
Nel Sud Sudan, lo stato africano più giovane, più povero, si sono diplomati i primi 20 ragazzi nella Scuola per la formazione di ostetriche ed infermieri provenienti dalle regioni di tutta la nazione, anche tra villaggi e tribù in guerra tra loro. Un segno di speranza, che vuole dare l’esempio di una squadra italiana, dove ci siamo, facendo ognuno la propria parte, tra preoccupazioni e pericoli, camminando sempre senza fuggire, anche davanti ad insormontabili ostacoli. Gli ostacoli, quelli stessi, che in Italia frenano il bene con una perfetta macchina che si chiama burocrazia.
Tanti ci chiedono cosa facciamo nel nostro Paese. Il bene è un gesto d’amore che resta nel proprio cuore, ma possiamo rassicurare tutti che siamo presenti, anche superando quei limiti dell’intelligenza messa a dura prova. Arrivare in luoghi di sofferenza, con le mamme accanto ai piccoli, dove chi c’è non vede,o, peggio ancora, si gira dall’altra parte, e noi lì a perseverare, più pazienti dell’attesa sulla riva di un fiume, più forti senza darci per vinti, per far arrivare una poltrona letto, una culla, una faccia che possa ascoltare.
Tommaso Maria Ferri
Nelle foto alcuni ragazzi diplomatisi nella Scuola di Lui in Sud Sudan con il direttore dei Medici con l'Africa Dante Carraro, e l'Ospedale Civile "G. Rummo" di Benevento - Reparto di Pediatria e Adolescentologia, interamente rinnovato dalla Fondazione Rachelina Ambrosini insieme alla Fondazione BNL Gruppo BNP Paribas, ultimo arrivo le poltrone letto per le mamme, poste accanto ad ogni bambino.
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