“La tecnologia non va sempre di pari passo con il valore etico”, spiega una ragazza del Liceo Amaldi di Novi Ligure dove la Fondazione Rachelina Ambrosini è stata ospite nell’ambito della 17^ Edizione delle Giornate della Solidarietà e della Mondialità. I ragazzi, che in modo originale sono andati ad accogliere il presidente della Fondazione alla Stazione, hanno espresso in un piacevole dibattito tutto il loro entusiasmo e una forte gratitudine per i temi che ogni anno vengono proposti dalla Fondazione in un progetto scolastico che coinvolge le scuole di tutta Italia. Se pensiamo ai social e ai tanti followers che vorremmo avere ma che non fanno altro che farci chiudere in noi stessi, in un mondo fatto di rapporti immaginari che non sempre sono positivi, forse ci concentreremmo di più sulla vita vera, fatta di emozioni e di battiti di cuore. La tecnologia non va esclusa dalla nostra vita, bensì tenuta a bada per far sì che non si sostituisca all’essere umano. È questo il messaggio lanciato da ragazzi e ragazze che vivono un’epoca troppo veloce, ma che grazie anche ad un esempio come quello di Rachelina Ambrosini possono sedersi sul sellino e pedalare … con i tempi giusti. Gli studenti hanno affrontato tematiche attuali proponendo risposte semplici ed immediate da realizzare, per aiutare a risolvere situazioni di fragilità che il mondo dei giovani è costretto, a volte, anche a subire: il bullismo, con una salutare passeggiata in bicicletta, dotando le scuole di un mezzo pratico ed utile per scaricare, ripianare, fare conoscenza, e sentirsi tutti parte di un gruppo; l’inclusione dei disabili, con la meravigliosa storia di Alessandro, ragazzo che vigila sulla tranquillità del suo borgo molisano e che cerca di far ricordare l’importanza della persona; il razzismo con gli studenti delle province di Avellino e Salerno, che con una lettera fatta scrivere dai profughi alle loro mamme, aprono con una chiave di lettura semplice, un’idea di accoglienza e tolleranza verso chi arriva da lontano e non deve far paura; l’ambiente con gli alunni di Roma, che sognano l’invenzione di una nuvola acchiappa smog e chissà un domani realmente fattibile. Si tinge quindi di verde speranza il mese di maggio per la Fondazione Rachelina Ambrosini e tra i numerosi impegni il conferimento a Striscia la Notizia del premio “L’Angelo della Pace”, un riconoscimento più che meritato ad una trasmissione televisiva che ogni giorno con i suoi inviati garantisce un livello d’inchiesta che attraversa ogni angolo della nostra Italia e che ci fa sentire più liberi. E allora che questo mese dedicato alla Madonna, alle mamme, alle donne, possa prendere esempio anche dalla tenacia di una ragazza, Cinzia, che, con grande perseveranza ed impegno, è riuscita a far arrivare, attraverso la Fondazione, un’incubatrice in Sudan, nell’Ospedale St.Mary’s Mathernity di Khartoum, dove ogni giorno si celebra e si salva la vita facendo squadra, perché non conta avere, ma donare in continuazione e con gli sguardi e le strette di mano la vita assume un altro sapore.

Raffaella Ferri

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