La Fondazione Rachelina Ambrosini, insieme a Medici con l'Africa Cuamm e affiancati dall’Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno, ha realizzato una Casa d’Attesa nelle vicinanze del Centro di Salute di Abobo, al confine tra il Sud Sudan e l’Etiopia sud occidentale...
Presso la sede della Fondazione Ambrosini, un asilo della solidarietà, non solo dedicato a necessità alimentari e igienico sanitario, ma anche a supporto scolastico per chi ne avesse bisogno, con materiale da mettere a disposizione per gli studenti, e la collaborazione gratuita di docenti e volontari, che attraverso un collegamento a distanza, possano sostenere alunni in difficoltà. Noi crediamo che questa iniziativa possa rappresentare un valido strumento, al servizio dei centri di ascolto delle stesse scuole, associazioni e parrocchie, di lotta al disagio sociale.
La newsletter di questo mese è dedicata alla Venerabile Serva di Dio Rachelina Ambrosini.
Abbiamo voluto intitolarla “Invisibili”, come quei tanti che ogni giorno incontriamo e scopriamo che vivono nella sofferenza, nelle privazioni, nell’indifferenza, un po’ come è conosciuta Rachelina, una luce in fondo al tunnel per quantisi rivolgono a lei, nella preghiera e nella disperazione. Anche lei, Rachelina, è invisibile a tanti; e pure è presente nella Grazia che accompagna e si manifesta nelle opere che ci chiede il Signore da realizzare. Siamo certi di farla felice per quanto si fa nel suo nome, è sicuramente l’aureola più bella che le si possa regalare nel giorno che ricorda la nascita, a lei che a pieno titolo possiamo far conoscere come: “La Santa degli Invisibili”.
E' sempre stato questo il nostro motto, dare voce a chi non ha voce. E pensavamo di aver conosciuto con l'esperienza in Darfur le profondità oscure di una Terra che non gira per tutti allo stesso modo. La sorpresa doveva arrivarci dalla Nigeria. Saltare in aria e tutti zitti. E noi, i primi a parlarne, allertati da messaggi che non potevamo lontanamente immaginare essere purtroppo veri.
I bambini a dieci anni dovrebbero stare a scuola. In Nigeria, le bambine di 10 anni sono imbottite di esplosivo e fatte saltare in aria. L’opinione pubblica internazionale, le organizzazioni umanitarie, i mass media con grandissimo ritardo provano solo da poche ore a farsi sentire. Ma quando si decideranno ad intervenire sui governanti locali e soprattutto alzare la voce con i “potenti del mondo”? A che ora ci vergogniamo di questo scandalo mondiale? L’ebola fa meno male. La malvagità del virus "Boko Haram" genera solo violenza che può diventare incontrollabile.
Ci chiedono aiuto da li e stiamo provando a capire da dove intervenire. Abbiamo bisogno del Vostro aiuto, fisico e materiale.
In allegato la newsletter, la prima dell'anno. I bambini che vedete sorridono alla nostra presenza, ci vedono con i loro occhi, quelli dell'amore, proviamo a conservare la loro innocenza.
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